08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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Dieta ipocalorica: fa bene al cervello, alla salute e al pianeta
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.


Altro che Dieta Dukan, altro che dieta a zona, altro che metodo tisanoreica. Basta mangiare meno. Di quello che verrebbe voglia di fare e anche – almeno un po’ – di quello che sarebbe necessario. Se ci si contiene, se si rimane fino ad un 30% sotto il proprio fabbisogno calorico, si spinge il nostro corpo e reagire positivamente.

Si produce, quasi immediatamente, la proteina Creb1, che ha il merito di agire molto positivamente in favore della nostra salute. E’ acclarato: Creb1 regola normalmente importanti funzioni cerebrali come la memoria, l’apprendimento e il controllo dell’ansia. Non era chiaro quali fossero gli attivatori.

La ricerca dell’Università Cattolica, appena pubblicata da PNAS, prestigiosa rivista scientifica statunitense, dimostra che la funzione di Creb1 può essere aumentata semplicemente con una dieta ipocalorica. Creb1 è in grado di modulare altri geni e, a sua volta, può essere modulata da fattori di crescita chiamati neurotrofine, da alcuni farmaci e persino da caffè e tè. Ma è molto più semplice, democratico, sostenibile e fa bene alla salute del Pianeta il sistema d’innesco basato sulla restrizione calorica.

Lo studio è stato condotto su topi. Ebbene i topi a cui vengono ridotte del 30% le calorie dimostrano performance cognitive nettamente migliori di quelli a pancia piena. Di più, sviluppano più tardi alterazioni cerebrali paragonabili alla malattia di Alzheimer nell'uomo.

La dieta agisce sul cervello. Per l'uomo probabilmente non basta semplicemente tagliare le calorie, ma servirà anche incidere sulla qualità degli alimenti.

Ma in ogni caso ormai è più chiaro il meccanismo che lega le malattie metaboliche, come diabete e obesità e il declino delle attività cognitive. E si è trovato un buon punto di partenza per agire sul problema in profondità. E in semplicità, si spera.

Ovvio che le case farmaceutiche si metteranno a proporre e commercializzare maniera diverse di assumere Creb1. Ma non bisogna dimenticare la più semplice e sensata, considerata la situazione globale, di farsi e fare del bene: mangiare meno, mangiare tutti.




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